lunedì 3 dicembre 2012

CAMPANIA: BROCCOLO DEL VALLO DI DIANO

È un ortaggio da foglia coltivato su ridotte superfici in terreni permeabili, sciolti, umidi, poveri di calcare e molto ricchi di sostanza organica. Le varietà sono tradizionali e a diffusione locale. Allo stato fresco si presenta con stelo centrale corto e corposo, dalle fibre tenere per l’assenza, nelle pareti cellulari, del calcio; le foglie sono verde scuro brillante, a margine seghettato. La parte apicale, testa, è di forma globosa, con numerosi fioridi colore prima verdastro chiaro, poi giallastro.
La coltivazione avviene in modo tipo tradizionale, con metodiche che prevedono cicli brevi e brevissimi (da 40 a 60 giorni), tipicamente invernale. Viene commercializzato in mazzetti, legati da ginestra.
Dopo la raccolta, fatta a mano, il prodotto viene pulito, defogliato delle parti non idonee al consumo e preparato in mazzetti legati. L’imballaggio è molto semplice e consiste in cassette di legno dove vengono sistemati i mazzetti. Data la lavorazione prettamente manuale non è richiesto l’uso di particolari attrezzature sia per la preparazione che per l’imballaggio
La presenza di questa verdura nella cucina campana è molto antica: già nella seconda metà dell’800 in un manuale di agricoltura e pastorizia del Regno di Napoli si sottolineava riguardo al broccolo che <<…tanto il dolce che l’amaro non si dà a mangiare agli animali, né si adoperano per cavarne olio come altrove, ma solo per cibo alla gente>>.
Fonte:  Mappatura dei Prodotti Tipici e Tradizionali 2005 - Regione Campania, Settore Se.SIRCA.

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