Teneri, burrosi, raffinati, entrano discreti a impreziosire ricette d`autore o in più domestiche preparazioni.
Gli asparagi violetti di Albenga
lasciano di buon grado il ruolo di protagonisti adattandosi a diventare
ingrediente o guarnizione della portata e, grazie alla scarsa dose di calorie -
ma quante fibre, vitamine e sali minerali - rispettano la silhouette.
Vanno cucinati freschissimi e la cottura deve essere breve (l`acqua li impregna e rammollisce rendendoli insipidi).
Mangiati irrorati dal burro fuso (magari con una
spolverata di parmigiano) sono deliziosi, così come intinti nel pinzimonio in
cui si sia stemperato un tuorlo di uovo sodo, ma vanno d`accordo anche con la
maionese, non esitano a insaporire frittate, tortini e soufflè, a farcire
ravioli o ad esprimersi in minestre vellutate.Vanno cucinati freschissimi e la cottura deve essere breve (l`acqua li impregna e rammollisce rendendoli insipidi).
L`asparago violetto d`Albenga ha il suo pregio nella morbida carnosità, nella delicatezza e dolcezza del sapore e nell`assenza dell`aggressività olfattiva dei suoi affini.
Il suo habitat circoscritto ai terreni della Piana e il suo costo sono stati sicuramente un limite. Il ricettario ligure ne accenna appena, descrivendo la preparazione all`agro (asparagi lessati e conditi con sale, aceto bianco, olio e prezzemolo), ma ora le più rinomate cucine lo stanno rivalutando.
Fonte: www.liguriapocket.com
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